BANDO REGIONE VENETO – CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER INVESTIMENTI IN DIGITALIZZAZIONE ED ECONOMIA CIRCOLARE

Con il bando approvato con DGR 1510 del 2 Novembre 2021 la Regione Veneto mette 33,5 mln di euro a disposizione delle PMI, per l’erogazione di contributi finalizzati al riposizionamento competitivo, al sostegno agli investimenti e alla promozione della digitalizzazione e dei modelli di economia circolare.
Il contributo a fondo perduto è pari al 30% degli investimenti rendicontati ammissibili per la realizzazione del progetto.

TIPOLOGIE DI INTERVENTI

Sono ammissibili i progetti volti ad introdurre innovazioni tecnologiche di prodotto e di processo, ad ammodernare i macchinari e gli impianti e ad accompagnare i processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale anche in un’ottica di promozione della digitalizzazione e di riconversione dell’attività produttiva verso un modello di economia circolare e sviluppo sostenibile.
Di seguito le voci rientranti nelle spese ammissibili:

 a) Macchinari, impianti produttivi, attrezzature tecnologiche e strumenti tecnologici innovativi (nuovi di fabbrica) in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo (efficienza produttiva e riduzione dei consumi e delle emissioni).
Rientrano nella presente categoria anche gli interventi di efficientamento energetico.
Sono compresi tutti gli interventi funzionali a processi di “Transizione 4.0” nonché eventuali spese relative a beni immateriali connessi agli investimenti in beni materiali “Industria 4.0”.
Rientrano nella voce “macchinari” anche gli autoveicoli per uso speciale e i mezzi d’opera.

 b) Programmi informatici e tecnologie per l’ingegnerizzazione di software/hardware e prodotti, quali brevetti e know-how concernenti nuove tecnologie di prodotti, processi produttivi e servizi forniti, commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa e funzionali alla realizzazione del progetto proposto.

 c) Spese per il rilascio di certificazioni UNI EN ISO 14001:2015, UNI EN ISO 50001:2018, “Remade in Italy”, “Plastica Seconda Vita”, “FSC Catena di Custodia”, “Greenguard” e della registrazione EMAS (Reg. CE n. 1221/2009), con spesa massima per ciascuna certificazione di 5.000 euro.
In questo ambito sono ammesse le spese per:
1. consulenza qualificata per l’ottenimento della certificazione
2.l’ente di verifica e di certificazione
3.indagini finalizzate all’analisi ambientale iniziale (es. emissioni, scarichi, carotaggi, fonometriche).
Le spese 1 e 3 sono ammesse qualora la certificazione sia ottenuta entro la domanda di saldo.

 d) premi versati per garanzie fornite da una banca, da una società di assicurazione o da altri istituti finanziari.

BENEFICIARI

Il bando è rivolto alle PMI venete dei settori manifatturiero e servizi, che esercitino attività primaria e/o secondaria rientranti all’interno dei codici ISTAT individuati nell’allegato C (disponibile a fondo pagina) e riferiti all’unità operativa in cui si realizza l’investimento, iscritte ed attive al Registro Imprese.

IMPORTI

La spesa minima ammissibile è pari a 80.000 euro, corrispondente al limite minimo di contributo a fondo perduto di 24.000 euro.
L’investimento massimo è di 500.000 euro, corrispondente al contributo massimo di 150.000 euro.

TEMPISTICHE

I progetti inseriti nella domanda devono essere realizzati tra il 1° novembre 2021 e il 14 febbraio 2024.
Le domande vanno presentate a partire dal 25 novembre 2021 e fino al 9 febbraio 2022.
Il bando e la modulistica saranno disponibili online, a partire dai prossimi giorni, nella sezione “bandi” della pagina “Bandi, avvisi e concorsi” del sito della Regione Veneto www.regione.veneto.it.
La domanda deve essere compilata e presentata esclusivamente per via telematica, attraverso il Sistema Informativo Unificato della Programmazione Unitaria (SIU) della Regione, la cui pagina dedicata è raggiungibile al seguente link: http://www.regione.veneto.it/web/programmi-comunitari/siu.

Per approfondire i requisiti delle spese ammissibili, le esclusioni, i divieti di cumulo e le modalità di presentazione e di valutazione delle domande si rimanda all’allegato A del bando (disponibile a fondo pagina).

CARAT SERVIZI S.R.L.

Siamo in grado di fornire assistenza per valutare le esigenze di sviluppo e miglioramento di ogni tipologia di impresa, nonché di affiancarvi nella realizzazione dei progetti.
Da 24 anni assistiamo le imprese nello studio e nella gestione degli impatti ambientali, effettuiamo valutazioni di conformità ambientale e sviluppiamo sistemi di gestione ambientale.

I NOSTRI PRINCIPALI SERVIZI IN MATERIA AMBIENTALE:

– CONSULENZA PER LO SVILUPPO E L’IMPLEMENTAZIONE DI SISTEMI DI GESTIONE E CERTIFICAZIONI AMBIENTALI (ISO 14001, ISO 50001, FSC)

– CAMPAGNE DI MISURA (ANCHE IN RELAZIONE ALLE ANALISI AMBIENTALI INIZIALI PREVISTE DAI SISTEMI DI GESTIONE)

  • Valutazioni di impatto acustico con utilizzo software di modellizzazione Sound Plan
  • Valutazione dei requisiti acustici passivi degli edifici
  • Misurazioni di rumore, inquinanti chimici, odori, campi elettromagnetici.
  • Inquinamento da Radon secondo il nuovo D.Lgs. 101/2020
  • Campionamento acque per consumo umano e acque di scarico 

– AUDIT DI CONFORMITA’ LEGISLATIVA AMBIENTALE, PRATICHE AUTORIZZATIVE AMBIENTALI e DICHIARAZIONI AMBIENTALI

  • Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e Autorizzazione Unica Ambientale (AUA)
  • Pratiche autorizzative emissioni in atmosfera e scarichi idrici
  • Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA)
  • Valutazioni rischio incendio
  • Modello Unico Dichiarazione Rifiuti (MUD)

Allegati al Bando:
Allegato_A_dgr_1510
Allegato_C_codici_ISTAT


Per qualsiasi informazione chiama il numero +39 0423.715927 o scrivi a info@caratservizi.it

 

GREEN PASS IN AMBITO LAVORATIVO PRIVATO

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la L. n. 165/2021 di conversione del D.L. n. 127/2021 in merito all’impiego della certificazione verde Covid-19 in ambito lavorativo pubblico e privato

Tra le principali novità:

  • la possibilità per i lavoratori di consegnare al datore di lavoro copia del proprio Green pass. Per tutta la durata della relativa validità, potranno essere pertanto esonerati dai controlli;
  • la promozione, da parte dei datori di lavoro in collaborazione con il medico competente, di campagne di informazione e sensibilizzazione sulla necessità e sull’importanza della vaccinazione, dirette alla tutela della salute dei dipendenti.

Ulteriori chiarimenti:

  • in caso di scadenza della validità della certificazione in corso di prestazione lavorativa, è consentita (senza applicazione di sanzioni) la permanenza del lavoratore sul luogo di lavoro “esclusivamente per il tempo necessario a portare a termine il turno di lavoro”;
  • per i lavoratori in somministrazione la verifica del rispetto delle prescrizioni in materia di Green pass compete all’utilizzatore; “è onere del somministratore informare i lavoratori circa la sussistenza delle predette prescrizioni”.

Scarica l’estratto del testo: Legge_165_green_pass


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PROGETTARE UNA FORMAZIONE EFFICACE PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

La formazione sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro è un elemento strategico del quadro normativo delineato dal D.Lgs. 81/2008 che all’art. 2 definisce la formazione come “processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori e agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi“.

Il processo educativo aziendale è orientato alla formazione di una mentalità comune che porti a pensare e agire in termini di sicurezza, veicolando le scale di valori, le mappe cognitive e le abitudini comportamentali al fine di agire secondo i principi della salute, sicurezza ed igiene del lavoro così da riconoscere i pericoli, saper prevenire i rischi e fronteggiare le emergenze.

Non è solamente un obbligo giuridico ma un elemento da integrare totalmente nella strategia aziendale, come processo educativo continuo e misura generale di tutela.

ANDRAGOGIA – L’APPRENDIMENTO NEGLI ADULTI

A differenza della dimensione scolastica dell’apprendimento, centrata prevalentemente sulla trasmissione ad una via dei contenuti didattici, l’esperienza dell’adulto è caratterizzata dall’esigenza di una gestione autonoma e partecipativa.

La diversa concezione di apprendimento prevede un ruolo diverso anche per il docente che deve costruire un processo di comune ricerca, utilizzare approcci che mantengano alta l’attenzione, prevedere la partecipazione e il coinvolgimento attivo; tutto al fine di consentire maggiori stimoli e maggior ritenzione degli argomenti.

L’apprendimento degli adulti è orientato a bisogni e interessi centrati sulla vita reale, per questo la realizzazione degli interventi formativi deve basarsi sulle peculiarità del contesto aziendale. Considerando inoltre che le differenze individuali e la velocità dell’apprendimento aumentano in modo più che proporzionale all’aumentare dell’età, la formazione degli adulti deve altresì disporre di piani variegati in termini di stili, tempi, luoghi di apprendimento. Le variabili da considerare sono molteplici (età anagrafica e lavorativa, genere, provenienza, contrattualizzazione, scolarizzazione, ecc.) affinché la formazione non sia estemporanea e impersonale, ma un’esperienza personalizzata e adattata a esigenze specifiche.

LA STRATEGIA FORMATIVA

Possiamo integrare quanto detto finora in 3 punti fondamentali che la formazione efficace deve considerare:

  • i soggetti ai quali è rivolta;
  • le metodologie da utilizzare;
  • le strategie didattiche appropriate in relazione al contesto aziendale e ai risultati che si intende raggiungere.

Dopo aver analizzato il contesto e le esigenze formative dell’organizzazione e delle persone che in esso operano, è necessario procedere a sviluppare un vero e proprio piano formativo aziendale dove venga individuato ogni aspetto relativo all’organizzazione, alle tempistiche e agli obiettivi da raggiungere.

Il piano di formazione rappresenta l’insieme dei progetti formativi utili al raggiungimento degli obiettivi aziendali (operativi, strategici, di salute e sicurezza sul lavoro, performance aziendali, ecc.) e deve essere complessivo, unitario e aggiornato continuamente in base ai bisogni formativi rilevati.

Per essere efficace, l’attività progettuale deve prevedere una forte integrazione tra tutti gli attori in gioco: dirigenza, lavoratori, consulenti, formatori, referenti aziendali interessati.  Le attività del Servizio di Prevenzione e Protezione (previsto dall’art. 31 del D.Lgs. 81/2008) vanno integrate con le attività di gestione delle risorse umane, così come l’organizzazione della sicurezza va integrata all’organizzazione della produzione.

La congruenza tra la visione aziendale e gli obiettivi gestionali che essa si pone permette di trovare soluzioni strategiche per la promozione della salute, consentendo di sostenere i lavoratori durante tutto il percorso professionale, conducendoli verso il miglioramento continuo delle proprie competenze.

I RISULTATI DI UNA FORMAZIONE EFFICACE PER LA SICUREZZA

Gli obiettivi della formazione sulla sicurezza per i lavoratori sono, tra gli altri, il cambiamento di abitudini o modalità operative scorrette, l’incremento della consapevolezza del proprio ruolo e conseguentemente il raggiungimento di una crescita personale e professionale. Il cambiamento avviene con la concretizzazione e il trasferimento al lavoro di quanto appreso durante il percorso formativo e con l’orientamento delle proprie attività agli obiettivi aziendali. È in questo modo che la formazione diviene una strategia non solo di prevenzione ma anche di valorizzazione delle potenzialità aziendali e di adattabilità ai cambiamenti tecnologici e organizzativi.

Non è sufficiente che i lavoratori frequentino i corsi per la sicurezza e superino i test di apprendimento. Gli incidenti continueranno a verificarsi laddove verranno sottovalutati i rischi e l’importanza della prevenzione e finché l’apprendimento non genererà consapevolezza e attuazione di cambiamenti adeguati.

In giurisprudenza si applica il principio di effettività: nel caso della sicurezza sul lavoro l’effettività implica che il datore di lavoro non possa erogare la formazione prescindendo dall’effettiva assimilazione dei concetti e dei contenuti da parte dei lavoratori. L’obbligo di formazione va dunque inquadrato come una “obbligazione di risultato”.
Per maggiori informazioni sul principio di effettività rimandiamo ad un articolo di Punto Sicuro al seguente link: https://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-C-1/ruoli-figure-C-7/datore-di-lavoro-C-71/d.lgs.-81/2008-il-datore-di-lavoro-il-principio-di-effettivita-AR-12693/

VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA FORMATIVA

Al termine del percorso formativo la valutazione permette di misurare l’efficacia del processo messo in atto definendo, se necessario, azioni migliorative per le successive esperienze.

I programmi formativi vanno valutati secondo diversi livelli:

  • La qualità della didattica e il gradimento dei partecipanti al programma formativo;
  • Il grado di apprendimento (conoscenze, capacità, atteggiamenti, ecc.);
  • Gli effetti sulla performance lavorativa e i comportamenti organizzativi;
  • L’investimento nel programma formativo (risultati aziendali, ROI della formazione, ecc.).

Partecipa al nostro corso di formazione in videoconferenza PROGETTARE UNA FORMAZIONE EFFICACE PER LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO” (VALIDO COME AGGIORNAMENTO RSPP – ASPP e RLS) del 29 Novembre 2021.
Clicca sul link per informazioni e iscrizioni

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SICUREZZA ANTINCENDIO: PUBBLICATI TRE NUOVI DECRETI

Pubblicati tre nuovi decreti ministeriali in materia di sicurezza antincendio e gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro, in ottemperanza all’art. 46 del D.Lgs. n. 81/2008 e che andranno a sostituire il D.M. 10 marzo 1998.

 1) M. 1° settembre 2021 (cd. Decreto Controlli)
(G.U. n. 230 del 25 settembre 2021)

Il provvedimento definisce:

  • i criteri generali per il controllo e la manutenzione degli impianti, delle attrezzature e degli altri sistemi di sicurezza antincendio;
  • le procedure generali per la qualificazione dei tecnici manutentori.

2) M. 2 settembre 2021 (cd. Decreto GSA)
(G.U. n. 237 del 4 ottobre 2021)

Il provvedimento dispone:

  • i criteri per la gestione della sicurezza antincendio in esercizio ed in emergenza nei luoghi di lavoro come definiti dall’art. 62 del D. Lgs. n. 81/2008;
  • le indicazioni sui corsi di formazione e aggiornamento antincendio per addetti al servizio antincendio;
  • i requisiti dei docenti.

3) M. 3 settembre 2021 (cd. Decreto Mini Codice)
(G.U. n. 259 del 29/10/2021)

Il provvedimento definisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio ovvero i criteri generali di progettazione, realizzazione ed esercizio della sicurezza antincendio per i luoghi di lavoro a basso rischio di incendio. Per tutte le altre attività si rimanda al D.M. 3 Agosto 2015

I nuovi decreti entreranno in vigore un anno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e determineranno l’abrogazione del D.M. 10 marzo 1998.

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