Legionellosi in Italia: Dati Ufficiali 2023 e Aggiornamenti 2024

Questo articolo sintetizza i dati ufficiali ISS e Ministero della Salute relativi alla legionellosi in Italia, con riferimento al quadro epidemiologico consolidato del 2023. Per il 2024, i dati nazionali definitivi non sono ancora disponibili.


Secondo il report consolidato pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel 2023 sono stati segnalati 3.911 casi di legionellosi in Italia, con un’incidenza grezza pari a 66,3 casi per milione di abitanti.

  • Nord Italia: 96,6 casi/milione
  • Centro Italia: 67,5 casi/milione
  • Sud Italia: 19,9 casi/milione
  • Sesso: 69,2% dei casi riguarda soggetti di sesso maschile
  • Età mediana: 68 anni

Circa il 75% dei casi è stato segnalato in sei regioni:
Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lazio, Piemonte

  • Comunitaria (origine non nota): 84,4% (3.302 casi)
  • Associata a viaggio: 8,9% (348 casi)
    • Viaggi in Italia: 85,5%
    • Viaggi all’estero: 15,5%
  • Nosocomiale (ospedaliera): 3,2% (125 casi totali)
    • 113 confermati
    • 12 probabili

La stagione di maggiore incidenza si conferma tra giugno e dicembre, ma nel 2023 si sono osservati valori elevati anche nella prima metà dell’anno.


Al momento non è stato ancora pubblicato un dato nazionale consolidato per il 2024. Per ricevere aggiornamenti ufficiali si raccomanda di monitorare:

  • EpiCentro (ISS) – Sezione Legionellosi: aggiornamenti su focolai, note tecniche e dati regionali
  • Bollettino Epidemiologico Nazionale (BEN) – Rapporti annuali e periodici di sorveglianza epidemiologica

I nostri biologi sono a disposizione per fornire supporto alle aziende, enti e strutture ricettive o sanitarie in materia di prevenzione e gestione del rischio biologico legato alla Legionella pneumophila.

  • Informazioni specialistiche sulla valutazione del rischio da legionella
  • Esecuzione della valutazione del rischio biologico e legionellosi
  • Formazione del personale sul rischio biologico, conforme alla normativa vigente

Per maggiori informazioni, supporto tecnico o formazione dedicata:

Telefono: 0423 715927
Email: info@caratservizi.it


La legionellosi rappresenta un rischio sanitario rilevante, soprattutto in ambienti comunitari, ospedalieri e turistici. La conoscenza dei dati epidemiologici ufficiali e l’adozione di adeguate misure preventive sono essenziali per la tutela della salute pubblica.

Infortuni sul Lavoro in Italia: Dati INAIL 2024 e Analisi delle Cause

Questo articolo sintetizza i principali dati ufficiali relativi agli infortuni sul lavoro in Italia nel 2024, sulla base delle rilevazioni provvisorie INAIL al 31 dicembre 2024. Viene inoltre presentata un’analisi delle principali cause e modalità di accadimento, secondo la classificazione ESAW e il sistema di sorveglianza Infor.MO.


I dati INAIL evidenziano un lieve aumento delle denunce totali di infortunio rispetto al 2023, con un quadro articolato tra gli infortuni in occasione di lavoro e quelli in itinere.

Dati principali:

  • Denunce totali (lavoratori + studenti): 589.571 (+0,7% rispetto al 2023)
  • Lavoratori (esclusi studenti): 511.688 (-0,7%)
  • Infortuni in occasione di lavoro: 414.853 (-1,9%)
  • Infortuni in itinere: 96.835 (+5,0%) – pari al 19% del totale
  • Infortuni mortali denunciati (lavoratori): 1.077
    • In occasione di lavoro: 797
    • In itinere: 280

Fonte: INAIL – “Dati INAIL, Gennaio 2025”. Dati provvisori soggetti a consolidamento.


INAIL classifica le cause degli infortuni attraverso la variabile “Deviazione” (metodologia ESAW) e tramite il sistema Infor.MO, dedicato agli infortuni gravi e mortali.

ModalitàIncidenza stimata
Scivolamento o inciampo con caduta allo stesso livello11–15%
Movimenti intempestivi o sotto sforzo (inclusi sollevamento e trasporto)15–22%
Perdita di controllo di mezzo o attrezzatura16–17%
Caduta dall’alto o in profondità3–4%
Perdita di controllo di oggetto (carichi, gravi)6–7%
Altre modalità (urti, schiacciamenti, proiezioni)Circa 25%

Categorie pratiche prevalenti:

  • Cadute (sia allo stesso livello che dall’alto)
  • Schiacciamenti e urti causati da oggetti, carichi o mezzi
  • Tagli, punture e cesoiamenti, associati a movimenti scorretti o alla perdita di controllo di attrezzature

Nel 2024 sono stati denunciati 1.077 infortuni mortali sul lavoro, con un incremento di 48 casi rispetto al 2023.

  • L’aumento è dovuto principalmente agli incidenti in itinere, che sono passati a 280 casi (+41 rispetto al 2023)
  • INAIL segnala 39 vittime coinvolte in incidenti plurimi, spesso verificatisi su strada, su binari o in ambienti confinati
  • Cadute dall’alto
  • Schiacciamenti o urti da mezzi e carichi
  • Intrappolamenti o cesoiamenti durante l’uso di macchinari

Fonte: analisi Infor.MO – sistema INAIL-Regioni


Il nostro team tecnico è a disposizione per affiancare le aziende nel miglioramento della sicurezza e nella gestione della conformità normativa.

  • Aggiornamento normativo continuo e verifica della conformità ai requisiti legislativi
  • Revisione e integrazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e della documentazione sulla sicurezza
  • Monitoraggio periodico e supporto nella gestione delle scadenze previste dalla normativa

Il nostro Centro di formazione offre percorsi formativi progettati per soddisfare le esigenze delle aziende, con possibilità di personalizzazione e finanziamento.

  • Valutazione dell’accesso a fondi interprofessionali (es. Fondimpresa)
  • Organizzazione di corsi in azienda, a distanza o in modalità e-learning
  • Gestione completa di attestati e scadenze tramite il portale Carat Formazione

Telefono: 0423 715927
Email: info@caratservizi.it


Analizzare i dati INAIL e comprendere le cause degli infortuni sul lavoro è un passo fondamentale per migliorare la prevenzione e rafforzare la cultura della sicurezza. Attraverso servizi tecnici, aggiornamenti normativi e formazione mirata, supportiamo le imprese nella costruzione di ambienti di lavoro più sicuri ed efficienti.

prevenzione stress termico lavoro all'aperto

Misure contro le ondate di calore nei luoghi di lavoro: nuova ordinanza Regione Veneto 2025

Ordinanza n. 34/2025: disposizioni per il lavoro in condizioni di caldo estremo, prevenzione stress termico lavoro all’aperto

La Regione Veneto ha pubblicato l’Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale n. 34 del 1° luglio 2025, contenente misure urgenti per la prevenzione stress termico sul lavoro all’aperto. Il provvedimento è rivolto in particolare ai settori:

  • Agricolo e florovivaistico
  • Cantieri edili all’aperto
  • Attività nelle cave

L’obiettivo è ridurre l’impatto dello stress termico ambientale sulla salute dei lavoratori esposti per lunghi periodi a temperature elevate.


Caldo e sicurezza sul lavoro: un rischio crescente

I cambiamenti climatici e l’aumento delle temperature estreme stanno incidendo in modo significativo sulle condizioni di lavoro, soprattutto in ambienti esterni o non climatizzati. Tra i principali rischi per la salute dei lavoratori:

  • Colpi di calore
  • Affaticamento fisico
  • Diminuzione della concentrazione
  • Maggiore probabilità di infortuni

Anche gli ambienti interni possono diventare pericolosi se privi di adeguato isolamento termico o ventilazione.


Divieto di lavoro nelle ore più calde: 12:30 – 16:00

Dal 3 luglio al 31 agosto 2025, è vietata l’attività lavorativa all’aperto dalle 12:30 alle 16:00 nei giorni e nelle aree in cui il rischio da calore è classificato come “ALTO” nella mappa interattiva di Worklimate:

🔗 www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta

Il divieto si applica se, nonostante le misure preventive adottate dal datore di lavoro, il rischio termico rimane significativo.


Chi è escluso dal divieto

Il divieto non si applica a:

  • Pubbliche Amministrazioni
  • Concessionari di servizi pubblici
  • Appaltatori impegnati in attività di pubblica utilità, protezione civile o emergenze

In questi casi, devono comunque essere adottate misure organizzative e operative idonee.


Linee guida per la protezione dei lavoratori dal calore

Le Linee di indirizzo pubblicate il 19 giugno 2025 dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome forniscono strumenti pratici per la valutazione e la gestione del rischio da stress termico.

Fasi della valutazione del rischio da calore

🔍 1. Analisi preliminare

Utilizzare la check-list operativa per individuare condizioni critiche di microclima. In presenza di almeno una risposta affermativa, occorre procedere con una valutazione approfondita.

📊 2. Metodi di valutazione del rischio termico

  • Indice HI (Heat Index): utile per la popolazione generale e per lavoratori all’ombra con attività leggera. Non considera intensità del lavoro, abbigliamento o DPI.
  • Indice WBGT (UNI EN ISO 7243): adatto per screening rapido del rischio da caldo.
  • Indice PHS (UNI EN ISO 7933): metodo più accurato, valuta temperatura corporea, perdita di liquidi e durata massima dell’esposizione al caldo.

🔗 Strumenti digitali di supporto:

  • Portale Agenti Fisici: calcolo personalizzato del rischio termico
  • Worklimate: piattaforma con previsioni a 3 giorni basata su scenari di esposizione (sole, ombra, attività fisica intensa)

Prevenzione stress termico lavoro all’aperto: misure obbligatorie e raccomandate

🔧 Organizzazione del lavoro

  • Evitare o limitare le attività nelle ore più calde
  • Rotazione del personale per ridurre l’esposizione
  • Pianificazione dei turni secondo gli indici WBGT e PHS

🌡️ Acclimatamento progressivo

  • Graduale esposizione al caldo per i nuovi assunti o al rientro da periodi di inattività

👕 Vestiario

  • Indumenti leggeri, traspiranti, chiari e in fibra naturale

💧 Idratazione

  • Accesso continuo ad acqua fresca
  • Educazione sull’importanza dell’idratazione

📢 Formazione e informazione

  • Sensibilizzazione sui rischi da calore e esposizione solare
  • Corsi in lingua comprensibile dai lavoratori

🏥 Sorveglianza sanitaria

  • Obbligatoria se emergono rischi da esposizione a microclima caldo

☂️ Altre misure raccomandate

  • Pause in aree fresche
  • Supervisione di un referente per la gestione del piano anti-calore
  • Evitare attività in solitaria

Appalti e coordinamento sicurezza

Per lavori in appalto, è obbligatorio integrare il DUVRI con indicazioni specifiche sulle misure anti-calore da adottare. Le linee guida includono anche schede di autovalutazione e modelli per l’aggiornamento del POS ai sensi del D.Lgs. 81/2008 (Titolo IV – Cantieri).


✅ Conclusioni

Durante i mesi estivi, con previsioni di rischio termico elevato, il datore di lavoro ha l’obbligo di attuare misure preventive e protettive efficaci per tutelare la salute dei dipendenti. Strumenti come Worklimate e il Portale Agenti Fisici sono fondamentali per una corretta pianificazione.


Se desideri pubblicare questa versione su un sito, posso aiutarti ad aggiungere meta tag SEO, parole chiave mirate, struttura H1-H6 e snippet per Google. Vuoi che lo prepari anche in formato HTML o WordPress-ready?

Il nuovo regolamento EUDR

Regolamento EUDR 2025: obblighi per le aziende e nuovi adempimenti anti-deforestazione

Che cos’è il Regolamento EUDR?

Il nuovo Regolamento EUDR (European Union Deforestation Regulation), approvato dall’Unione Europea, entrerà in vigore il 30 dicembre 2025 (30 giugno 2026 per le PMI) e impone obblighi stringenti alle imprese che immettono sul mercato UE prodotti collegati alla deforestazione o al degrado forestale.

Quali prodotti e materie prime rientrano nel Regolamento EUDR?

Il regolamento si applica a 7 materie prime principali e ai loro prodotti derivati:

  • Legno (es. mobili, carta)

  • Soia

  • Bovini (es. cuoio, carne)

  • Cacao (es. cioccolato)

  • Caffè

  • Olio di palma

  • Gomma naturale

Rientrano anche prodotti trasformati contenenti queste materie, come articoli in legno, derivati del caffè, dolciumi al cacao o pelli bovine.

Chi è soggetto al Regolamento EUDR?

L’obbligo riguarda qualsiasi azienda che immette per la prima volta nel mercato UE un prodotto regolamentato, sia che:

  • Lo importi da Paesi extra-UE

  • Lo acquisti all’interno dell’UE ma da un operatore che lo ha immesso in precedenza

Le aziende devono quindi dimostrare che i loro prodotti non contribuiscono alla deforestazione, attraverso un processo di due diligence obbligatoria.

Obbligo di due diligence: cosa devono fare le imprese?

Ogni azienda soggetta al Regolamento EUDR deve compilare una dichiarazione di due diligence, che deve contenere:

  • Informazioni complete sul prodotto, sul fornitore e sul paese di origine

  • Una valutazione del rischio di deforestazione o degrado forestale

  • Una conferma di conformità alle normative ambientali del paese di origine

Queste informazioni vanno trasmesse attraverso la piattaforma informatica TRACES della Commissione Europea.

Classificazione dei paesi e semplificazioni

La Commissione UE classificherà i paesi produttori in tre categorie di rischio:

  • Basso rischio

  • Rischio standard

  • Alto rischio

Le imprese che importano da paesi a basso rischio potranno usufruire di una due diligence semplificata, con minor carico documentale.

Cosa devono fare i commercianti?

Le imprese PMI che non importano direttamente, ma che commercializzano prodotti regolamentati (es. rivenditori), non devono presentare la dichiarazione di due diligence, ma devono:

  • Tenere registri dei fornitori e clienti per almeno 5 anni

  • Verificare e archiviare la documentazione ricevuta dai fornitori

  • Garantire in ogni momento la tracciabilità dei prodotti

Date di entrata in vigore del Regolamento EUDR

  • 30 dicembre 2025: obbligo per tutte le aziende, tranne PMI

  • 30 giugno 2026: obbligo esteso anche alle piccole e medie imprese

Come possiamo supportarti: consulenza EUDR

Il nostro team di esperti è a disposizione per:

  • Valutare l’applicabilità del Regolamento EUDR alla tua impresa

  • Fornire supporto nella redazione della dichiarazione di due diligence

  • Progettare procedure di conformità e gestione della documentazione

Contatti:
Tel. 0423 715927
info@caratservizi.it
www.caratservizi.it

Rischio biologico D.Lgs. 81/2008

Chi ha l’obbligo di effettuare la valutazione e perché è importante non sottovalutare il rischio biologico

Obblighi delle aziende secondo il D.Lgs. 81/2008

Il Titolo X del D.Lgs. 81/2008 disciplina l’esposizione ad agenti biologici e definisce gli obblighi del datore di lavoro per la valutazione e gestione del Rischio biologico D.Lgs. 81 2008. In particolare, l’articolo 271 stabilisce che il datore di lavoro deve effettuare una valutazione del rischio considerando:

  • La classificazione degli agenti biologici (Allegato XLVI)
  • Le malattie che possono essere contratte
  • Gli effetti allergici e tossici
  • L’esistenza di patologie legate all’attività professionale

La valutazione Rischio biologico D.Lgs. 81/2008 deve essere aggiornata ogni tre anni o in caso di modifiche significative. Inoltre, il datore di lavoro deve adottare misure tecniche e organizzative adeguate, garantire la formazione dei lavoratori e predisporre procedure di emergenza.

Rischio biologico D.Lgs. 81/2008: Attività soggette alla valutazione (Allegato XLIV)

L’Allegato XLIV del Rischio biologico D.Lgs. 81 2008 elenca le attività in cui è obbligatorio redigere un Documento di Valutazione del Rischio Biologico (DVR). Tuttavia, anche altre professioni non esplicitamente citate potrebbero essere coinvolte in un’esposizione non intenzionale ad agenti biologici.

Ecco alcune attività a rischio:

  • Produzione di alimenti
  • Agricoltura, allevamento e settore forestale
  • Lavori nei macelli
  • Impianti di smaltimento rifiuti e depurazione
  • Attività sanitarie in strutture ospedaliere o ambulatoriali
  • Laboratori clinici, diagnostici e di ricerca
  • Lavori con animali o prodotti di origine animale
  • Assistenza a soggetti infetti (umani o animali)
  • Servizi di emergenza e necroscopici
  • Industria farmaceutica (produzione di vaccini o biologici)

Rischio biologico D.Lgs. 81/2008: Dati e incidenza di agenti biologici e tumori

Secondo AIRC e IARC, circa il 13% dei tumori a livello globale è attribuibile a infezioni da agenti biologici, con alcune stime che arrivano fino al 17%. Gli agenti infettivi cancerogeni includono virus, batteri e parassiti.

Attualmente, undici organismi sono classificati dalla IARC come cancerogeni di gruppo 1:

  • Virus di Epstein-Barr (EBV): correlato al linfoma di Burkitt, linfoma di Hodgkin e non Hodgkin
  • Virus dell’epatite B e C (HBV, HCV): responsabili di epatite cronica e carcinoma epatocellulare
  • Herpes virus HHV8: associato al sarcoma di Kaposi
  • Virus dell’immunodeficienza umana di tipo 1 (HIV-1): associato indirettamente a vari tipi di tumori
  • Papilloma virus (HPV): responsabile del cancro della cervice uterina e altri tumori genitali e orali
  • Virus linfotropico delle cellule T umane di tipo 1 (HTLV-1): associato al linfoma delle cellule T
  • Helicobacter pylori: batterio associato al carcinoma gastrico
  • Parassiti elminti:
    • Trematodi Clonorchis sinensis e Opistorchis viverrini: associati al colangiocarcinoma
    • Schistosoma haematobium: correlato al tumore della vescica

La presenza dell’agente biologico non implica necessariamente lo sviluppo del tumore, ma rappresenta un fattore di rischio significativo.

Il nostro supporto

I nostri tecnici offrono supporto specializzato riguardante il Rischio biologico D.Lgs. 81 2008:

  • Fornire informazioni approfondite sulla valutazione del rischio biologico
  • Effettuare la valutazione del rischio biologico per la vostra attività
  • Erogare formazione specifica sul rischio biologico

Contatti:

 

Come e perché è un vantaggio competitivo misurare la sostenibilità della propria impresa

EcoVadis: Il Rating di Sostenibilità Aziendale

EcoVadis è una piattaforma internazionale specializzata nella valutazione della sostenibilità aziendale, analizzando le performance ambientali, sociali ed etiche lungo la catena di fornitura. Il sistema di rating si basa su standard internazionali, tra cui:

  • Global Reporting Initiative (GRI)
  • UN Global Compact
  • ISO 26000
  • ILO Conventions
  • OECD Guidelines for Multinational Enterprises

Sistema di Valutazione e Medaglie EcoVadis

Le aziende vengono classificate in base al punteggio ottenuto rispetto alle altre imprese dello stesso settore. I riconoscimenti assegnati sono:

  • Medaglia di Bronzo: miglior 35% (65° percentile o superiore)
  • Medaglia d’Argento: miglior 15% (85° percentile o superiore)
  • Medaglia d’Oro: miglior 5% (95° percentile o superiore)
  • Medaglia di Platino: miglior 1% (99° percentile o superiore)

Perché Scegliere EcoVadis?

Il Rating di Sostenibilità Più Diffuso in Italia

EcoVadis è il sistema di valutazione più utilizzato in Italia grazie a diversi fattori:

  • Richiesta crescente da parte delle multinazionali, in particolare francesi e tedesche, che esigono una valutazione ESG dei fornitori.
  • Conformità ai criteri del Green Public Procurement (GPP) e agli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
  • Piattaforma digitale intuitiva, che facilita la gestione e il confronto dei dati ESG.
  • Alto valore reputazionale, fondamentale per gli appalti pubblici e privati.

Settori di Applicazione del Rating EcoVadis

Il sistema EcoVadis trova applicazione in diversi settori, tra cui:

  • Manifatturiero (automotive, meccanica, elettronica)
  • Chimico e farmaceutico
  • Alimentare e packaging
  • Moda e tessile
  • Logistica e trasporti
  • Servizi e consulenza

In particolare, il rating è molto richiesto dalle aziende con operatività internazionale o inserite in filiere complesse.

Vantaggi per le Imprese

Aderire al sistema EcoVadis porta numerosi benefici:

  • Accesso a nuovi mercati e clienti, in particolare grandi gruppi che richiedono fornitori valutati.
  • Miglioramento delle performance ESG, grazie a feedback personalizzati e piani d’azione mirati.
  • Aumento della trasparenza e della credibilità nei confronti di stakeholder, investitori e istituzioni.
  • Allineamento con le normative europee, tra cui la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e la futura Direttiva sulla Due Diligence (CSDDD).
  • Riduzione dei rischi reputazionali e operativi lungo la catena di fornitura.

Come Verificare il Rating di un’Azienda?

Se la tua azienda è iscritta al EcoVadis Network, puoi richiedere la valutazione o la condivisione del punteggio di un partner o fornitore.

Assistenza e Contatti

I nostri specialisti sono a disposizione per:

  • Fornire informazioni dettagliate sul rating di sostenibilità, EcoVadis e il bilancio di sostenibilità.
  • Supportare la tua azienda nell’iscrizione a EcoVadis e nella preparazione della documentazione necessaria per la valutazione.

Contatti:
Telefono: 0423 715927
Email: info@caratservizi.it

 

MUD 2025

Novità e scadenza MUD 2025: 28 giugno

Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (MUD) 2025: Scadenze, Obblighi e Novità

Il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (MUD) è il documento attraverso cui vengono denunciati i rifiuti prodotti, trasportati, intermediati o gestiti nell’anno precedente.

Con il DPCM del 29 gennaio 2025, la scadenza per la presentazione del MUD 2025 è stata fissata al 28 giugno 2025.

 

Chi è obbligato a presentare il MUD?

La dichiarazione è obbligatoria per le seguenti categorie di soggetti:

  1. Produttori di rifiuti:
    • Rifiuti pericolosi
    • Rifiuti non pericolosi derivanti da:
      • Lavorazioni industriali
      • Lavorazioni artigianali
      • Attività di recupero e smaltimento di rifiuti
      • Fanghi da potabilizzazione, trattamento acque e depurazione reflui
      • Rifiuti da abbattimento fumi, fosse settiche e reti fognarie (se il produttore ha più di 10 dipendenti)
  2. Imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti
  3. Soggetti che svolgono attività di raccolta e trasporto di rifiuti a titolo professionale, compreso il trasporto di rifiuti pericolosi prodotti dal dichiarante
  4. Commercianti e intermediari di rifiuti senza detenzione
  5. Consorzi e sistemi riconosciuti per il recupero e riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti, esclusi quelli dedicati ai rifiuti di imballaggio (che compilano la Comunicazione Imballaggi)

 

Novità introdotte nel MUD 2025

Scheda Materiali Secondari (Scheda MAT)

  • Aggiunto il campo “Ammendante compostato con fanghi (ACF)”, in conformità al D. Lgs. n. 75/2010.

Aggiornamenti nelle istruzioni di compilazione

  • Inserito il codice ATECO 96.02.03, come previsto dal D. Lgs. n. 213/2022.
  • Adeguamento delle modalità di calcolo del numero degli addetti, allineato agli aggiornamenti del sistema RENTRI (art. 188-bis del D. Lgs. n. 152/2006).

Comunicazione Rifiuti Urbani e Raccolti in Convenzione

  • Aggiunte integrazioni e corretti refusi per garantire la conformità con le delibere ARERA.
  • Introduzione di nuovi riferimenti normativi aggiornati.

Aggiornamenti nelle istruzioni generali

  • Miglioramenti nella compilazione delle schede.
  • Correzioni di errori formali e procedurali.

 

Obiettivo delle modifiche

Le modifiche introdotte mirano a garantire la coerenza con le disposizioni normative vigenti, in particolare per quanto riguarda:

  • L’allineamento con le normative ambientali
  • La corretta gestione dei costi per i servizi di igiene urbana, secondo le delibere ARERA

 

Assistenza e contatti

Siamo a vostra disposizione per:

  • Fornire chiarimenti sugli obblighi di legge
  • Supportare nella compilazione e trasmissione della documentazione necessaria

 

Contatti:

Telefono: 0423 715927
Email: info@caratservizi.it

 

Ciclo completo di formazione sicurezza

Corso di Formazione Sicurezza sul Lavoro per RSPP, Datori di Lavoro, Dirigenti e Preposti 

 

Corso di Formazione Sicurezza sul Lavoro Aggiornamenti e Certificazioni

Carat Servizi ha organizzato un corso completo di formazione sulla sicurezza sul lavoro, specificamente pensato per RSPP (Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione), datori di lavoro, dirigenti e preposti.

Il programma copre tutti i rischi legati agli infortuni e alle malattie professionali, offrendo aggiornamenti e crediti formativi validi per la formazione sicurezza lavoro.

Perché partecipare al nostro corso di sicurezza sul lavoro?

Il nostro percorso di formazione innovativo offre un’ampia panoramica sulla valutazione dei rischi sul lavoro secondo gli standard normativi più recenti.

Il corso è progettato per fornire strumenti pratici per la gestione dei rischi specifici, attraverso l’analisi di casi studio reali e esperienze concrete nel campo della sicurezza aziendale.

Obiettivi del Corso:

  • Acquisire le competenze per valutare i rischi di infortunio e malattia sul posto di lavoro.
  • Conoscere le normative sulla sicurezza sul lavoro più aggiornate.
  • Imparare a gestire i rischi specifici attraverso esperienze pratiche e casi studio.

 

Dettagli del Corso:

  • Data di avvio: Giovedì 20 marzo
  • Orari: dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 13:30 alle 17:30
  • Luogo: Carat Servizi (consulta il calendario completo sul sito)

 

Un Corso Formativo Modulare e Flessibile

Il nostro percorso di formazione è modulare, consentendo ai partecipanti di scegliere i corsi di interesse in base alle proprie esigenze.

La formazione sarà tenuta da esperti qualificati nelle varie discipline della sicurezza sul lavoro.

Chi dovrebbe partecipare?

  • RSPP
  • Datori di lavoro
  • Dirigenti
  • Preposti

 

Crediti Formativi e Aggiornamenti

Il corso è valido come aggiornamento per RSPP e altre figure aziendali, riconoscendo i crediti formativi necessari per rimanere aggiornati sulle normative in materia di sicurezza sul lavoro.

Consulta il calendario sul sito di Carat Servizi: www.caratservizi.it

Rischi da sollevamento manuale

Rischi da Sollevamento Manuale

Le più recenti novità normative

 

Il sollevamento manuale dei carichi è una delle principali cause di malattie professionali in Italia, classificandosi come la seconda causa più frequente di disturbi muscolo-scheletrici. Le patologie più comuni legate alla movimentazione manuale includono:

  • Ernia del disco: provocata dalla compressione e dal deterioramento dei dischi intervertebrali, con possibile coinvolgimento dei nervi spinali.
  • Lombalgia cronica: dolore persistente nella zona lombare causato da sforzi ripetuti o posture scorrette.
  • Sciatalgia: infiammazione del nervo sciatico, spesso causata da compressioni dovute a ernie o tensioni muscolari.
  • Spondilolistesi: scivolamento di una vertebra rispetto a quella sottostante, aggravato da sforzi eccessivi.

 

Normativa sul Sollevamento Manuale dei carichi: D.Lgs. 81/2008 e UNI ISO 11228-1:2022

 

Secondo il D.Lgs. 81/2008, è obbligatorio effettuare una valutazione del rischio da sollevamento manuale dei carichi in tutte le attività che comportano il sollevamento di pesi superiori a 3 kg. La valutazione deve considerare:

  • Postura e movimenti;
  • Frequenza del sollevamento;
  • Distanza del trasporto;
  • Torsioni del busto.

Dal 2022, la norma UNI ISO 11228-1 ha introdotto importanti aggiornamenti nei criteri di valutazione.

 

Novità della Norma UNI ISO 11228-1:2022

 

Ecco le principali modifiche della nuova normativa:

 

 

  • Nuove fasce di rischio:
    • Rischio basso: indice di sollevamento tra 1 e 1,5;
    • Rischio moderato: indice tra 1,5 e 2.

 

  • Maggiore dettaglio su tempi e distanze:
    • Durata: 1 min, 1 ora, 4 ore, 6-8 ore;
    • Distanza: 1-5 m, 5-10 m, 10-20 m e oltre 20 m per condizioni critiche.

 

  • Aggiornamento fasce di età:
    • Da 18-45 anni a 20-45 anni;
    • Maggiore attenzione ai lavoratori under 20 e over 45.

 

  • Introduzione del fattore “eM”:
    • Nuovo fattore moltiplicativo per chi svolge movimentazioni oltre 8 ore.

 

Perché Aggiornare la Valutazione dei rischi da sollevamento manuale dei carichi?

 

Un’adeguata valutazione del rischio consente di:

  • Prevenire patologie muscolo-scheletriche;
  • Rispettare gli obblighi di legge;
  • Ridurre il rischio di sovraccarico biomeccanico;
  • Formare i lavoratori su procedure corrette di movimentazione.

 

Servizi di Valutazione dei rischi da sollevamento manuale dei carichi: Carat Servizi

 

Carat Servizi offre supporto per:

  • Aggiornare la valutazione del rischio antecedente al 2022;
  • Analizzare le attività di movimentazione per individuare i rischi;
  • Effettuare valutazioni approfondite secondo la UNI ISO 11228-1:2022;
  • Formare i lavoratori su tecniche sicure di sollevamento (vedi “Corso Sani al Lavoro“).

 

Per ulteriori informazioni o per richiedere un’analisi del rischio personalizzata, contattateci ai seguenti recapiti:

📞 Tel.: 0423 715927
📧 Email: info@caratservizi.it

 

Radon

RADON

Aree a Rischio Radon in Friuli Venezia Giulia: Normativa e Monitoraggio

Il radon è un gas radioattivo naturale, incolore e inodore, che si sprigiona dal suolo e tende ad accumularsi negli edifici, soprattutto nei piani interrati e seminterrati.

Questo gas rappresenta un serio rischio per la salute, poiché l’esposizione prolungata a elevate concentrazioni di radon è la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo.

 

Come il Radon Entra negli Edifici

Il radon può penetrare negli ambienti chiusi attraverso:

  • Fessure nei pavimenti e nelle pareti;
  • Giunti tra i materiali da costruzione;
  • Passaggi di impianti idraulici ed elettrici;
  • Porosità delle fondamenta.

Le aree geografiche con particolari caratteristiche geologiche, come il Friuli Venezia Giulia (FVG), presentano una maggiore probabilità di accumulo di radon.

 

Normativa sul Radon in Italia: D.Lgs. 101/2020

La gestione e il controllo del rischio radon sono regolamentati dal D.Lgs. 101/2020, che disciplina la protezione dalle radiazioni ionizzanti. Secondo la normativa, è obbligatorio eseguire la valutazione del rischio radon nei seguenti casi:

  • Luoghi di lavoro sotterranei (scantinati, gallerie, parcheggi interrati);
  • Ambienti di vita e di lavoro situati in aree identificate a rischio radon;
  • Stabilimenti termali.

I datori di lavoro e i proprietari di immobili in queste categorie devono effettuare misurazioni periodiche della concentrazione di radon e adottare misure di mitigazione, se necessario.

 

Aree a Rischio Radon in Friuli Venezia Giulia

La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha individuato 51 comuni considerati prioritari per il rischio radon.

È essenziale che i residenti e le attività produttive situate in questi comuni eseguano controlli regolari per monitorare la concentrazione di radon e adottino soluzioni efficaci per ridurre l’esposizione.

Clicca qui per l’elenco.

 

Perché è Importante Misurare il Radon?

La misurazione del radon è fondamentale per:

  • Prevenire gravi problemi di salute legati all’esposizione prolungata;
  • Rispettare gli obblighi di legge previsti dal D.Lgs. 101/2020;
  • Garantire un ambiente di vita e di lavoro sicuro e salubre.

Non sottovalutate il rischio radon: una corretta valutazione e interventi tempestivi possono fare la differenza per la vostra salute e sicurezza.

 

Servizi di Monitoraggio del Radon: Carat Servizi

Carat Servizi opera nel settore del monitoraggio del radon dal 1990, offrendo:

  • Valutazioni preliminari del rischio radon per la progettazione di nuovi edifici;
  • Campagne di misurazione annuale per abitazioni e luoghi di lavoro;
  • Collaudo di sistemi di mitigazione per ridurre le concentrazioni di radon indoor.

 

Se desiderate verificare il livello di rischio radon nel vostro comune o richiedere assistenza per la misurazione della concentrazione di radon, potete contattarci ai seguenti recapiti:

📞 Tel.: 0423 715927
📧 Email: info@caratservizi.it